Posso risolvere problemi di condensa e muffa con la VMC?
Si, la corretta aerazione di vani e stanze è condizione essenziale per evacuare l’umidità in eccesso e prevenire le condizioni che portano a condense e formazione di muffa.
Molti italiani combattono con il problema delle muffe da condensa. La formazione di muffa, pericolosa tanto per gli esseri umani che abitano la casa, quanto per la struttura stessa dell’immobile, rientra senza dubbio tra i più rilevanti fattori di disagio e malessere di un contesto abitativo.
Le muffe sono un tipo di organismi pluricellulari appartenenti al regno dei funghi, capaci di ricoprire alcune superfici sotto forma di miceli: si riproducono per mezzo di spore. Le spore della muffa sono presenti in natura e disperse nell’aria: a volte siamo noi a portarle dentro casa attraverso le scarpe o i vestiti che indossiamo.
La muffa è un nemico subdolo: spesso inizia in una stanza per poi espandersi rapidamente nel resto della casa. Si annida di frequente dietro gli armadi in camera da letto. Possiamo trovarla sia nelle case nuove che in quelle ristrutturate di fresco, sia al mare che in città o in campagna. Anche le case ben isolate con cappotto termico e infissi nuovi sono a rischio: il ponte termico favorisce la muffa.
E non è solo un problema estetico: si rischia di ammalarsi seriamente.
Uno studio statistico del 2021 sulle abitazioni italiane ha rivelato che:
Secondo le stime su scala nazionale (Analisi del SAIE, Bari – 2021):
Analisi per aree geografiche (dato medio della popolazione che lamenta problemi di muffa in casa):
Oltre ai dati tecnici che inquadrano il problema muffa nel suo complesso, ci sono alcune curiosità o fatti di cronaca singolari che forse non conosci:
In Germania è nata la Verband Schimmelpilzsanierung (bonifica combinata delle muffe). Si tratta di un’associazione nazionale che utilizza i cani per la rimozione delle muffe: pare che i cani, non importa di che razza, siano i migliori detective per scovarla. Ci sono Paesi in cui la consapevolezza rispetto ai rischi da muffa è più alta: la Germania è fra questi, forse perché utilizzano molto il cappotto interno per coibentare le case. I tedeschi sono quindi molto sensibili al rischio-muffe. Se vanno in vacanza e le scoprono in qualche località mediterranea nei bagni o in camera da letto, scattano subito foto di denuncia e ottengono quasi sempre generosi rimborsi dalle agenzie di viaggio.
Quasi mai la muffa da condensa è causata dall’umidità di risalita come pensano in tanti: più spesso si deve all’umidità che si crea in casa. Le normali attività quotidiane come respirare, traspirare, asciugare il bucato, cucinare o farsi la doccia producono molta umidità in casa. Lo sapevi che di notte, durante il sonno, un corpo umano rilascia circa 200 ml di acqua sotto forma di umidità? Si calcola che una famiglia di 4 persone produca 8/10 litri al giorno di umidità. Mediamente più del doppio dell’acqua in fardello che una famiglia tipo compra al supermercato.
A Torino c’è una casa popolare definita “palazzo da incubo”: infiltrazioni e muffa ovunque. Gli inquilini (soprattutto i più fragili) definiscono “inospitali” le loro camere da letto perché non riescono più a dormirci. In alcuni alloggi l’umidità ha divorato mezzo salotto, alcune pareti appaiono pericolanti e l’intonaco si stacca dai muri. Nonostante siano già stati effettuati diversi interventi di ripristino per perdite o infiltrazioni, il problema persiste da 6 anni.
Estate 2022: Amie Skilton, 37enne nutrizionista australiana, presenta sintomi associabili alla demenza. Inizia a sentirsi male due mesi dopo essersi trasferita in un nuovo appartamento. Fatale una perdita passata inosservata che ha dato origine alla muffa che pian piano ha infestato la casa. La muffa si era annidata sotto i tappeti e non si notava dall’esterno. Amie sviluppa varie allergie, è sempre stanca, perde improvvisamente 10 kg e infine nota che le sue funzioni cerebrali sono diminuite. La prima diagnosi parla di fibromialgia, la seconda di Alzheimer di tipo tre. Poi, per fortuna, un amico notò una perdita dal garage sotto l’appartamento. Hanno scoperto che l’acqua gocciolava sotto il tappeto e arrivava fino alla camera da letto e allo studio. Per farla breve, la muffa aveva infestato la casa, dal materasso in cui dormiva ai tappeti del bagno. E così ha scoperto perché stava male.
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Molti condomìni, approfittando degli incentivi fiscali, hanno fatto interventi di riqualificazione energetica per contenere le spese di riscaldamento/raffrescamento.
Nel 60% dei casi (circa), dopo aver cambiato i serramenti, le abitazioni che sono molto più sigillate e magari poco isolate nei ponti termici, presentano pareti annerite da muffe e condense.
In questi casi, dopo aver scoperto l’origine della muffa, bisogna rimuovere la causa e passare alla VMC per eliminare l’umidità in casa e dimenticarsi del problema.
La muffa, oltre a deteriorare le finiture interne (intonaci, arredi ecc.), comporta indirettamente anche una perdita del valore di mercato dell’immobile stesso. I proprietari dovranno vendere o affittare al ribasso. I rischi di contenzioso legale sono alti. Ad esempio se l’edificio è degradato dalla muffa, la legge potrebbe dare ragione a un inquilino che smette di pagare l’affitto.
C’è anche chi è riuscito a farsi includere nel contratto di compravendita la clausola che preservava per cinque anni l’abitazione dai vizi occulti. Scoperta la muffa sulle pareti, i lavori sono stati eseguiti a spese del venditore. Meditate gente.
Sarebbe bello, ma non è così. Le piante non purificano l’aria o meglio, lo fanno ma in una percentuale irrisoria che non viene presa in considerazione. Non esistono piante mangia-umidità che assorbono l’umidità presente in casa: è un falso mito. Le piante non migliorano, né peggiorano l’aria di casa, anche se in qualche caso si “mangiano” l’ossigeno presente.
Anche cani e gatti ci mettono lo zampino. I nostri animali domestici fanno la loro parte nell’emissione di umidità in casa. Non solo concorrono a produrne, ma vivono anche male in un ambiente troppo umido.
Lo sapevi? Anche il ricambio d’aria si progetta.
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Si, la corretta aerazione di vani e stanze è condizione essenziale per evacuare l’umidità in eccesso e prevenire le condizioni che portano a condense e formazione di muffa.
Scambiare aria tra dentro e fuori, rinnovandola e purificandola in continuo mediante appositi filtri, allontana i problemi di aria viziata, evita l’insorgenza di muffe e minimizza i rischi di esposizione a pericolosi inquinanti indoor.
I sistemi VMC puntuali sono la soluzione ideale quando si fanno ristrutturazioni leggere o si interviene in edifici esistenti, perché non necessitano di canalizzazioni d’aria e non richiedono spazi per controsoffitti né vani tecnici dedicati.
Ricircolo d’aria e Ricambio d’aria indicano due situazioni tra loro molto diverse. Nel primo caso (ricircolo) il flusso d’aria è sempre lo stesso e non viene sostituito. Nel secondo (ricambio) l’aria esausta viene completamente sostituita con aria nuova. Solo con la VMC è possibile ottenere un vero e proprio ricambio dell’aria negli ambienti indoor.
I sistemi VMC offrono vantaggi significativi in tutte le stagioni, garantendo il ricambio continuo e aria sempre pulita e ossigenata in ogni ambiente. Tenere attive le unità VMC anche in estate permette di eliminare gli inquinanti domestici, che in questa stagione sono ancora più presenti nelle case, ed è fondamentale per assicurare un’elevata qualità dell’aria indoor.
La muffa da condensa è molto frequente, tanto che è la seconda causa di patologie edilizie, e si origina per l’eccessiva umidità in ambienti interni con ricambio d’aria insufficiente.
Il primo podcast che racconta l’importanza di respirare un’aria salubre in ogni ambiente: casa, scuola, ufficio. Un viaggio di scoperta e consapevolezza sui temi della qualità dell’aria indoor e sui pericoli dell’inquinamento negli ambienti confinati, dove condivideremo opinioni e consigli di esperti per migliorare la qualità dell’aria in modo significativo e capiremo perché la VMC – ventilazione meccanica controllata – è una tecnologia essenziale contro muffe e inquinamento indoor, per salvaguardare la salute nostra e degli edifici in cui viviamo.
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