Prevenire umidità, condensa in casa e muffa da ponte termico in riqualificazione: il ruolo della VMC
La ristrutturazione e riqualificazione energetica di un edificio ha molti vantaggi: riduce drasticamente i costi di riscaldamento e raffrescamento, incrementa i livelli di comfort e sicurezza, migliora notevolmente la classe energetica dell’immobile e ne accresce il valore. Gli interventi di efficientamento con cappotto termico realizzati a regola d’arte devono tenere conto dei ponti termici e prevedere fin da subito la corretta ventilazione degli ambienti con la VMC (antimuffa naturale) per evitare il rischio di umidità, condensa e muffa in casa.
Umidità, Condensa e Muffa in casa: quali rischi quando si riqualifica?
L’esigenza di riqualificare gli edifici che abitiamo risponde a due ordini di necessità. Una riguarda le nostre tasche (vogliamo contenere il più possibile le spese energetiche), l’altra la nostra salute negli ambienti indoor.
La medicina ambientale negli ultimi 20 anni ha dimostrato come gli ambienti indoor in cui viviamo possano nuocere (e molto) alla salute: da qui la ricerca di strumenti, materiali e device per combattere le fonti inquinanti e ritrovare il benessere psicofisico.
Il risparmio energetico passa attraverso la coibentazione dell’involucro: risparmiare fa rima con isolare.
Ci sono vari modi di isolare un edificio, uno di questi è il cappotto termico, molto diffuso perché:
• gode di incentivi fiscali (Ecobonus, Superbonus, 50%);
• garantisce l’ottimizzazione dell’efficienza energetica.
L’importante è tenere conto che realizzare un cappotto termico significa anche:
• correggere i ponti termici;
• evitare che si crei troppa umidità, condensa o muffa in casa e negli ambienti confinati.
Ruolo e responsabilità del progettista. Il tema del ponte termico
Il progettista, il costruttore, l’impiantista e il serramentista lo sanno bene.
Quando si progetta e si realizza l’isolamento termico di un edificio con cappotto termico e serramenti ad alta tenuta (termici) il rischio che si crei muffa sui muri, condensa e/o troppa umidità in casa è alto.
Ogni volta che si riqualifica un edificio, la gestione dell’umidità cambia perché si modifica l’equilibrio dell’edificio stesso.
La procedura più efficace per evitare spiacevoli contestazioni dopo sta nel progettare attentamente prima anche le esigenze di aerazione di una casa energeticamente performante, tenendo conto dei requisiti minimi e della gestione del ponte termico.
Parliamo di ponte termico quando una parte dell’involucro presenta una resistenza termica differente rispetto alle zone strutturali immediatamente circostanti. In pratica si manifestano punti di discontinuità nei quali il flusso di calore tra ambiente interno ed esterno è alterato.
Tale differenza causa i cosiddetti “punti freddi” che comportano:
– un’abbondante dispersione di calore;
– la formazione di condensa e muffa all’interno delle abitazioni.
Prevedere come parte fondante della riqualificazione un impianto di VMC (Ventilazione Meccanica Controllata) ben dimensionato è un salvagente per il progettista, un’assicurazione sulla soddisfazione certa del cliente finale.
Per approfondire leggi anche le FAQ Quanto è frequente e come si origina la muffa da condensa? e Posso risolvere problemi di condensa e muffa con la VMC?
VMC come impianto necessario per prevenire condensa e muffa
I cantieri nei quali non è stata prevista fin da subito la VMC sono destinati a fare i conti con delle brutte sorprese.
Risparmiare sulla VMC non paga: le contestazioni degli utenti finali costano molto più della VMC.
Piuttosto, se il budget disponibile non consente di installare subito la VMC puntuale, in fase di cantiere conviene comunque già fare la predisposizione per l’impianto che sarà completato in seguito, anche un po’ alla volta.
Quando la ventilazione è scarsa o sottodimensionata, l’aria interna che non viene rinnovata con frequenza regolare presenta il conto. Le ricadute indesiderate più frequenti sono:
• sensazione di aria viziata;
• comparsa di condensa nei punti critici;
• formazione di muffe;
• odore sgradevole;
• malessere e sonnolenza da eccesso di CO2;
• accumulo di polveri, allergeni e inquinanti pericolosi.
Il fenomeno non è nuovo, già nel 2001 il Ministero della Salute pubblicò sul Supplemento Ordinario n. 252 della Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 276 del 27-11-2001, una serie di indicazioni e linee guida per la tutela e la promozione della salute negli ambienti confinati.
Sappiamo da più di 20 anni che:
• la ventilazione – tramite apposito sistema progettato per rinnovare l’aria interna automaticamente – non può essere sostituita dalla semplice aerazione che si ottiene quando gli utenti decidono di aprire le finestre;
• siccome le muffe emanano spore che si disperdono nell’aria, gli ambienti umidi di casa favoriscono esponenzialmente la loro crescita;
• la presenza di muffe è correlata all’insorgenza di alcune malattie dell’apparato respiratorio, emicrania, irritazione di naso, occhi e gola, fino ad arrivare alla rinite allergica, asma e polmonite da ipersensibilità e difficoltà di concentrazione;
• la ventilazione degli edifici tramite VMC è la strategia più sicura per ottimizzare la qualità dell’aria interna.
Soluzioni VMC più vantaggiose per la riqualificazione
La buona notizia è che non è mai troppo tardi per rimediare a tutti questi problemi con la VMC: quella decentralizzata si può inserire facilmente pure a ristrutturazione avvenuta e anche se la casa è già abitata.
I diversi tipi di impianti di VMC si distinguono tra:
VMC centralizzata | VMC decentralizzata o puntuale |
---|---|
Richiedono di essere installati in fase di costruzione o ristrutturazione severa poiché prevedono opere murarie di rilievo quali canalizzazioni con tubi nel soffitto, locali tecnici dedicati ecc. | Possono essere installati anche in case già abitate perché hanno dimensioni ridotte e non prevedono significative opere murarie. Hanno dimensioni compatte. Disponibili anche con sensori per misurare la qualità dell’aria e controllo via App. |
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Per la VMC puntuale, sono 2 le famiglie di sistemi:
- a doppio flusso con recupero di calore
- a monoflusso alternato
VMC a doppio flusso con recupero di calore | VMC a monoflusso alternato (o “push-pull”) |
---|---|
Estrae l’aria viziata minuto per minuto ed immette contemporaneamente aria nuova, purificata e opportunamente filtrata, senza sbalzi termici grazie all’azione svolta dallo scambiatore di calore entalpico. | Le funzioni di estrazione e immissione di aria rinnovata non avvengono contemporaneamente, ma a fasi alternate. |
VMC single-room a flusso alternato o a doppio flusso continuo: quale scegliere?
Le VMC single-room a flusso alternato (o VMC push-pull) sono sistemi monotubo semplici ed economici ma con ridotta capacità di filtrazione dell’aria immessa – che passa sempre per lo stesso canale nelle fasi di estrazione ed immissione – e valori di rendimento mediamente più bassi nel recupero calore. Richiedono inoltre di essere installati in coppia per una gestione ottimale della ventilazione.
La VMC single-room a doppio flusso continuo (o VMC biforo), cioè con immissione ed estrazione d’aria simultanea in due canali di distribuzione separati, non solo offrono un rendimento di recupero calore più efficiente e costante ma assicurano anche un livello di purificazione dell’aria migliore e maggiori garanzie dal punto di vista del comfort acustico.
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Flow Manhattan: VMC per riqualificazione con cappotto termico
Helty è specializzata nei sistemi di VMC decentralizzata: particolarmente adatti in caso di riqualificazione, tutti i modelli Helty si installano rapidamente su una parete perimetrale, oppure direttamente all’interno del cappotto termico.
Il modello Flow Manhattan, ad esempio, è la rivoluzionaria VMC puntuale installabile “sottopelle” nel cappotto.
• È un sistema di ventilazione puntuale unico nel suo genere, pensato per un’installazione contestuale alla realizzazione del cappotto isolante esterno assolutamente inedita.
• L’unità VMC puntuale a doppio flusso viene inserita a scomparsa, mimetizzata “sotto pelle” nello strato di isolamento del cappotto esterno, riducendo a zero ingombri e impatto estetico.
• È la soluzione ideale per interventi di ristrutturazione edile e riqualificazione energetica con coibentazione dell’involucro.
• Offre un bilanciamento ottimale tra portate d’aria e comfort acustico.
• La posa, realizzabile completamente dall’esterno, può avvenire su entrambi i lati del foro finestra ed è compatibile con qualsiasi tipo di cappotto.
• È perfetta per gli edifici storici che prevedono vincoli architettonici perché non si vede nulla sulla facciata esterna.
Flow Manhattan è eclettico
• copre portate d’aria variabili sino a 70 m3/h;
• soddisfa i fabbisogni di ricambio e filtrazione aria di singole stanze di piccole/medie dimensioni;
• depura l’aria da particolato PM10 e PM2,5, batteri e pollini con il suo filtro F7;
• espelle umidità e inquinanti grazie alla ventilazione bilanciata “stanza su stanza”;
• è silenzioso: pressione sonora pari a 16,5 decibel; l’abbattimento acustico di facciata è certificato pari a 51 dB.
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FlowMANHATTAN
VMC invisibile da installare nel cappotto esterno. Portata aria sino a 70 m³/h
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