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Inquinamento domestico: dai rischi per la salute alle malattie ambientali. La parola al dr. Pasciuto

Il dr. Pasciuto, medico ambientale e Presidente di ASSIMAS, risponde alle domande sulla relazione tra inquinamento ambientale e rischi per la salute, evidenziando i benefici della VMC per garantire aria salubre in ogni ambiente confinato.

inquinamento domestico rischi per la salute

1) Dr. Pasciuto, che cosa sono le malattie ambientali? L’enorme aumento delle patologie croniche registrato negli ultimi anni si può attribuire agli effetti del carico tossico ambientale?

Le malattie ambientali sono patologie che hanno come causa/e (o concausa/e) i cosiddetti “sovraccarichi ambientali”, ovvero agenti e sostanze con cui veniamo in contatto durante la nostra vita. È ormai ampiamente dimostrato come praticamente tutte le patologie croniche (compreso il cancro) siano patologie multifattoriali, ovvero dovute a molti agenti, e molti di questi sono proprio di origine ambientale. La relazione tra inquinamento ambientale e salute è molto stretta.

2) In che modo le nuove emergenze ambientali come elettrosmog, nanoparticelle, metalli pesanti, agenti chimici, influenzano le nuove patologie quali Sindrome da Fatica Cronica, Sensibilità Chimica Multipla, Elettrosensibilità, Fibromialgia?

Queste “nuove forme morbose”, definite appunto “Patologie emergenti” in quanto sono di relativamente recente acquisizione, sono dovute alla concomitanza di varie componenti, fra cui quelle cui ha fatto riferimento, ed altre ancora, presenti nell’ambiente in misura molto maggiore al giorno d’oggi rispetto a 20-30 anni fa.

dottor antonio pasciuto medico ambientale

3) Lei ha maturato una lunga esperienza sull'impatto delle sostanze tossiche e inquinanti sul nostro organismo. Secondo lei, sia i medici che i cittadini sono sufficientemente informati in merito?

Abbiamo assolutamente bisogno di un’informazione corretta e aggiornata, indirizzata a tutti i cittadini, sui rischi ambientali rispetto alla nostra salute. Purtroppo, nella formazione ufficiale di medici ed operatori sanitari, non è ancora previsto un insegnamento specifico riguardo la “Medicina Ambientale”, come avviene ad esempio in moltissime facoltà di Medicina in Germania, dove appunto mi sono formato più di 15 anni fa.

4) È vero che la posizione della casa, i materiali da costruzione e gli arredi, la temperatura e l’umidità, l’illuminazione e gli impianti possono influenzare lo stato di salute di chi la abita?

Certamente sì! Gli organismi viventi sono “Sistemi Aperti”, ovvero in continuo, ininterrotto interscambio con l’ambiente in cui vivono. Per questo non è possibile mantenere uno stato di salute se “siamo immersi”, se viviamo in un ambiente malsano.

inquinamento indoor casa inquinata

È risaputo che trascorriamo più del 90% della nostra vita in ambienti confinati (ambienti indoor). Per tale motivo è imprescindibile in primo luogo prendere coscienza di questa realtà, e poi operare in modo che l’ambiente in cui viviamo non costituisca una “fonte di inquinamento”, sia esso di tipo biologico (es. muffe), di tipo chimico (es. formaldeide e altri composti organici volatili), di tipo fisico (es. radon, campi elettromagnetici di bassa ed alta frequenza).

5) Siamo tutti a rischio o solo chi è affetto da patologie croniche come allergie, sensibilità chimica multipla ed elettrosensibilità?

Chi è affetto da patologie croniche ha una soglia molto più bassa rispetto a coloro che sono (ancora) in salute, riguardo l’esposizione ai cosiddetti “sovraccarichi ambientali”. Per queste persone quindi è fondamentale procedere ad una diagnosi per scoprire quali sono questi sovraccarichi e procedere di conseguenza alla loro eliminazione.

Per tutti gli altri si tratta ugualmente di un percorso molto importante in termini di salute, in quanto consente una vera e propria prevenzione, senza dover aspettare che ci si ammali, nel momento in cui l’organismo non è più in grado di far fronte a queste esposizioni.

6) Quindi, la casa sana è un vero e proprio farmaco?

Curioso e singolare è il dato di fatto che il termine “farmaco” deriva dal greco “pharmakon”, usato per indicare sia un rimedio contro una malattia, sia un veleno, una sostanza tossica. Spetta a tutti i cittadini (grazie alla possibilità di ricevere una corretta informazione), ed agli operatori sanitari (grazie ad un idoneo percorso formativo in Medicina Ambientale), fare in modo che la nostra casa, l’ambiente in cui trascorriamo il maggior tempo della nostra vita, agisca come “un rimedio contro una malattia”, o agisca in senso preventivo, oppure si trasformi in un vero e proprio “veleno”, con tutte le conseguenze del caso.

7) Quanto conta la qualità dell’aria indoor (domestica)? Se inquinata può influire anche sulla fertilità?

La qualità dell’aria che respiriamo negli ambienti domestici o chiusi è un importantissimo determinante di salute. Dobbiamo assolutamente evitare che al nostro organismo giungano elementi nocivi e tossici, siano essi di natura biologica, chimico e/o fisica. Medici ed operatori sanitari dovrebbero sempre, in ogni caso, quando si trovano di fronte un/una paziente affetto/a da una patologia cronica, procedere ad una specifica anamnesi (raccolta delle informazioni che riguardano il paziente) per valutare e approfondire il tema relativo alla qualità alla salute dell’ambiente in cui il/la paziente vive.

Non si tratta di un “in più facoltativo”, ma di un vero e proprio passaggio obbligato per arrivare a meglio comprendere la patologia di cui è affetto/a il/la paziente, in modo da procedere alla formulazione di una diagnosi eziologica (ovvero basata sulle cause) e quindi ad una vera e propria terapia incentrata sulle cause che hanno determinato (o contribuito a determinare) la patologia stessa. 

medicina ambientale importanza anamnesi

La fertilità, come ormai ampiamente dimostrato da studi e ricerche cliniche, è in continuo calo. Ciò riguarda sia la fertilità femminile, che la fertilità maschile. Esiste un gran numero di sostanze chimiche denominate interferenti (o distruttori) endocrini, che hanno tra l’altro la capacità di alterare il corretto funzionamento dei nostri ormoni. Si tratta ad esempio di metalli pesanti, sostanze volatili organiche, inquinamento dovuto a muffe, che possono contaminare il/la paziente proprio in quanto provenienti dagli ambienti domestici.

Anche in questo caso, di fronte ad una coppia che abbia un problema di infertilità (oltre naturalmente a procedere a tutti gli accertamenti usuali) è fondamentale effettuare una valutazione di possibili sovraccarichi provenienti dall’ambiente indoor e che siano in grado di modificare, alterare, bloccare le funzioni ormonali delle persone che vivono in tale ambiente. È bene monitorare l’inquinamento dell’aria indoor.

 

8) Molte abitazioni presentano problemi di muffa da condensa in casa. Cosa può dirci in merito alle muffe e ai pericoli per la salute? Cosa si rischia se la muffa è in camera da letto?

Le muffe costituiscono un importante (e purtroppo molto spesso sottovalutato) determinante di possibili patologie. Le intossicazioni da muffa sono in grado di alterare le normali funzioni fisiologiche di coloro che ne sono esposti, sia in senso pro-infiammatorio, sia in senso allergico, e addirittura contribuendo a determinare patologie neoplastiche (come ad es. carcinomi o melanomi). Una volta effettuata la diagnosi di un sovraccarico dovuto alla presenza di muffe, è assolutamente errato ed addirittura controproducente procedere ad una “semplice” rimozione di quanto eventualmente si vede ad esempio sulla superficie di una parete, riverniciando la parete stessa, anche se con vernici consigliate per questo scopo.

muffa in casa e rischi per la salute

Ci si deve sempre affidare a personale specializzato, che “in primis” dovrà procedere ad un’accurata diagnosi, ovvero chiarire, capire perché la muffa si è prodotta proprio in quel punto, verificare se ci sono perdite d’acqua, perché in quella zona è aumentata l’umidità… Scoprire quindi e successivamente rimuovere le cause alla base del fenomeno, in modo che non si verifichi nuovamente.

Solo allora si potrà procedere alla rimozione delle muffe che si sono formate, ed alla riverniciatura della parete, se di questo si tratta. Eliminare la muffa dai muri senza rispettare questa procedura non risolve il problema.

9) ASSIMAS dal 2012 si occupa di informare i cittadini e formare gli Operatori Sanitari alla teoria e alla pratica della Medicina Ambientale Clinica. “Perché non è più possibile far finta di niente”, come recita lo slogan dell’Associazione?

Questa frase: “Perché non è più possibile far finta di niente”, mi è venuta in mente poco dopo aver fondato ASSIMAS nel 2012, sulla spinta della sempre più abbondante letteratura scientifica di importanti riviste mediche internazionali, in cui si dimostrava, con sempre maggiore evidenza, la strettissima relazione tra Ambiente e Salute. Compito del medico (e di tutti gli operatori sanitari), è quello di informarsi, aggiornarsi, essere a conoscenza delle più recenti scoperte scientifiche, ma non solamente da un punto di vista conoscitivo, direi quasi teorico.

Si tratta, assolutamente, di tradurre nella pratica medica quotidiana quanto deriva da tali acquisizioni. Ad esempio non si “può far finta” di non sapere che moltissime patologie respiratorie compresa l’asma, patologie dermatologiche, patologie neoplastiche, disturbi funzionali possono avere come causa principale o concausa la Formaldeide. Tale sostanza, purtroppo ancora utilizzata, è ormai accertato essere una sostanza cancerogena. La IARC (International Agency for Research of Cancer) l’ha classificata nel Gruppo 1, ovvero sicuramente cancerogena per l’Essere Umano.

Dovrebbe essere obbligatorio (senza continuare a far finta di niente) procedere ad una determinazione della presenza di formaldeide nell’ambiente di qualsiasi paziente affetto da patologie potenzialmente e possibilmente correlate con la Formaldeide. 

10) La nostra azienda progetta e commercializza sistemi di VMC a doppio flusso con recupero di calore: qual è il suo punto di vista su questi sistemi di filtrazione dell’aria interna?

I sistemi di VMC (Ventilazione Meccanica Controllata) sono un’ottima misura, sia in senso preventivo che terapeutico, per aiutare a migliorare le condizioni di ambienti confinati, in modo da renderli più salubri. Ciò avviene sia perché riducono in gran parte la presenza di agenti nocivi nell’aria che respiriamo, sia perché contribuiscono ad arricchire l’aria stessa in quanto ad Ossigeno, elemento essenziale per la vita. 

VMC PARETE ricambio aria prevenzione muffe

11) Pensa che sarebbe utile installarla negli ambienti di comunità come le scuole, asili o ospedali?

Qualsiasi ambiente confinato (ambiente indoor) si gioverebbe dell’installazione di sistemi di VMC di qualità. A maggior ragione se si tratta di ambienti in cui vivono ed operano persone maggiormente vulnerabili (come nel caso di ospedali e case di Cura) o soggetti giovani (come nel caso di asili o scuole). Si tratterebbe, come sottolineavo precedentemente, di un’azione combinata, sia di tipo terapeutico, che preventivo.

12) Cosa dobbiamo sapere rispetto al radon e ai suoi effetti sulla salute?

Il radon è un gas naturale. La parola “naturale” però non deve trarre in inganno: si tratta di un agente pericoloso, che dobbiamo imparare a conoscere ed eventualmente eliminare dal nostro habitat laddove sia presente. Il radon costituisce infatti la seconda causa di neoplasia polmonare, seconda solo al fumo di sigaretta. Ha la tendenza a localizzarsi nei locali interrati o seminterrati delle abitazioni e, come abbiamo già sottolineato in precedenza, il primo passo è la consapevolezza della sua possibile presenza.

A questo punto si tratta di affidarci a personale specializzato (la figura del bioarchitetto, sviluppatasi in Germania già molti anni fa, sta cominciando ad avere una sua importanza e dignità anche da noi in Italia). È infatti imprescindibile procedere ad un sopralluogo, effettuare delle misurazioni (si tratta appunto di fare una diagnosi) e procedere quindi, laddove se ne riscontrasse la presenza, a mettere in atto le misure idonee per eliminarlo. Ciò che è assolutamente fattibile. 

13) Dr. Pasciuto, qual è la domanda che manca in questa intervista?

Forse potrebbe essere la seguente: “… e quindi? Cosa fare, da dove cominciare?”. Risponderei così: incentivare e promuovere la consapevolezza del problema (anche questa intervista contribuisce in tal senso), rendere obbligatorio l’insegnamento nelle Scuole del ruolo e dell’importanza dell’ambiente ai fini della salute; aggiungere la Medicina Ambientale nel curriculum formativo degli studenti in Medicina, così come già avviene in Germania. 

14) Chiudiamo in leggerezza, com’è nostra abitudine, pur rispettando la serietà dei temi trattati. Qual è la domanda più bizzarra che le è stata rivolta? Ci racconta un aneddoto divertente che le è capitato?

Un aneddoto in proposito che mi piace condividere è il seguente. Ormai più di 15 anni fa mi recai in Germania per iniziare a frequentare la Scuola di Medicina Ambientale Clinica. Mi ricordo che il primo giorno il professore, dopo una breve presentazione, iniziando la lezione disse: “Adesso parliamo di anamnesi, di storia clinica”. Eravamo circa quaranta medici, molti con 20-30 anni di laurea ed un’importante esperienza professionale. Ci siamo guardati e ci siamo detti: “Ma come è possibile? Abbiamo fatto tanta strada per arrivare qui, ed adesso questo collega ci parla di anamnesi, a noi? Ma…che siamo venuti a fare?”

Ben presto però ci siamo resi conto che proprio da lì si doveva cominciare! Si trattava cioè di fare sì un’anamnesi, una storia clinica, ma aggiungendo a quella che avevamo imparato durante il corso di laurea in medicina, tante altre domande, focalizzate sull’ambiente di vita del paziente, indagando se ad esempio vi era un’esposizione a campi elettrici, a sostanze chimiche, se erano stati fatti dei lavori in casa in prossimità dell’esordio dei sintomi, e molto altro ancora. Da lì inizia la Medicina Ambientale, da un cambio di paradigma a cui tutti siamo chiamati, come cittadini e come operatori della Salute.

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Scambiare aria tra dentro e fuori, rinnovandola e purificandola in continuo mediante appositi filtri, allontana i problemi di aria viziata, evita l’insorgenza di muffe e minimizza i rischi di esposizione a pericolosi inquinanti indoor.

Nei sistemi VMC Helty l’aria esterna di rinnovo immessa negli ambienti indoor viene prima filtrata da uno speciale filtro ad alta prestazione che impedisce l’ingresso a polveri sottili sino alle PM2.5, polveri, smog e pollini.

La soluzione più interessante per ridurre le temibili polveri sottili dagli ambienti in cui viviamo è la VMC. Di fatto è l’unica che permette un ricambio dell’aria indoor completo e continuo. In più i sistemi VMC consentono di sostituire l’aria interna esausta con aria fresca ricca di ossigeno presa dall’esterno, recuperando il calore della prima e filtrando le impurità della seconda.

 

La principale differenza tra un Purificatore d’aria e un  impianto VMC consiste nel fatto che mentre il primo filtra sempre la stessa aria, la VMC permette di avere un vero e proprio ricambio completo aumentando l’efficienza energetica degli ambienti, grazie al recuperatore di calore.

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