Qualità dell’aria e soluzioni per la ventilazione nelle scuole tramite impianto VMC
Le soluzioni più efficaci per garantire una buona qualità dell’aria nelle nostre scuole e i risultati ottenuti tramite l’adozione di impianti di ventilazione meccanica in classe. L'ing. Clara Peretti ospite del blog per una pillola sui risultati emersi nel progetto QAES.
Qualità dell’aria e ventilazione nelle scuole, un tema sempre più sentito
L’importanza di garantire una buona qualità dell’aria all’interno degli edifici – in particolare in quelli scolastici – è stata recentemente portata all’attenzione di tutti a causa della pandemia da COVID ma è un tema con cui sempre una buona progettazione deve confrontarsi.
È ormai confermato da numerosi studi che assicurare una buona qualità dell’aria negli ambienti interni, ovvero basse concentrazioni di CO2 e inquinanti in combinazione con livelli di temperatura e umidità adeguati in tutti i periodi dell’anno, garantisce non solo maggior benessere e salute per gli occupanti, ma permette anche di migliorare le loro performance di apprendimento.
Il tema della qualità dell’aria nelle scuole è inoltre oggetto di una nuova normativa scritta all’interno del CTI (Comitato Termotecnico Italiano) che verrà pubblicata il prossimo anno. Grande attenzione è infatti dedicata alla tematica del ricambio dell’aria e della ventilazione negli edifici con alto affollamento come le scuole.
Progetto QAES: risultati dell’adozione di impianti di ventilazione (VMC) nelle scuole rispetto ad altre soluzioni
Attraverso il monitoraggio di molte classi nelle scuole della Provincia di Bolzano (Progetto QAES), è stato dimostrato che una corretta ventilazione delle aule è l’unica strategia per una buona IAQ. Attraverso il ricambio dell’aria è possibile diluire sia le elevate concentrazioni di CO2 che si ottengono in ambienti affollati per la sola attività metabolica degli occupanti, sia smaltire eventuali inquinanti che possono essere emessi dai materiali di costruzione e dagli arredi, dai prodotti utilizzati per le pulizie o legati alle attività scolastiche o, infine, inquinanti provenienti dall’esterno.
Ma come mai ci si concentra sempre sul monitoraggio della CO2?
Attraverso monitoraggi in parallelo di diversi inquinanti e dell’indicatore CO2 è stato verificato che gli andamenti risultato simili, in quanto anche le polveri e i composti organici volatili sono legati alla presenza delle persone. La miglior strategia è quindi descrivere nonché controllare la qualità dell’aria interna attraverso la CO2.
Nel confronto tra monitoraggi prima della pandemia (fine 2019-inizio 2020) con lo stesso periodo dell’anno successivo (fine 2020 – inizio 2021) sono variati i comportamenti degli occupanti in accordo con le linee guida dell’ISS che suggerivano di aprire le finestre “il più possibile”.
Ma questa strategia è stata ed è tutt’ora sufficiente?
No, nelle classi analizzate in alcuni casi vi è stata una riduzione delle concentrazioni, in altri casi un aumento, indice del fatto che questo approccio non è risolutivo e, inoltre, comporta un notevole spreco di energia.
Nel progetto è inoltre stato dimostrato che
in tutte scuole senza ventilazione meccanica controllata la sola apertura delle finestre non garantisce il necessario ricambio d’aria e il rispetto delle concentrazioni dell’indicatore CO2.
Tra le soluzioni attive analizzate è stato dimostrato che la macchina di ventilazione meccanica controllata decentralizzata garantisce per la maggior parte del tempo il rispetto delle concentrazioni limite di CO2 definite dagli standard per la qualità dell’aria.
Nel confronto tra due aule uguali con e senza VMC, nell’aula con la macchina di ventilazione sono stati ridotti i picchi di concentrazione di più del 50% per tutta la durata delle lezioni.
Tale risultato è stato inoltre rafforzato dalla percezione degli occupanti, in primis i docenti che hanno dichiarato che svolgono tutte le riunioni tra docenti proprio nell’aula con la macchina di ventilazione installata.
Per quanto riguarda le soluzioni mobili (purificatori aria attivi e pannelli passivi) non è stata evidenziato alcun miglioramento della qualità dell’aria: le concentrazioni di composti organici volatili totali e di polveri non presentavano variazioni significative.
È importante ricordare che anche se l’indicatore CO2 è il principale ci sono due inquinanti cancerogeni con limiti legislativi imposti: il radon e la formaldeide. Presentano fonti e meccanismi di diffusione diversi.
Per entrambi la soluzione migliore è la rimozione, ma non sempre è realizzabile. La soluzione alternativa è il ricambio dell’aria, ovvero la diluzione degli inquinanti con la ventilazione meccanica controllata.
Sistemi di ventilazione controllata (VMC) nelle scuole: cosa sapere e cosa fare
Nel manifesto del progetto QAES sono stati definiti 10 punti che rispondono alla domanda “Cosa è necessario sapere e fare per garantire una buona qualità dell’aria interna (IAQ) nelle scuole?”.
Sei di questi coinvolgono i sistemi di ventilazione meccanica controllata:
- A una migliore IAQ corrisponde una maggiore capacità di apprendimento
- Il ricambio d’aria è la strategia più efficace e imprescindibile
- Va definita a priori una strategia per la IAQ
- È fondamentale una corretta progettazione
- È necessaria una manutenzione regolare per la IAQ
- Servono opportuni investimenti.
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